La Tiroidite di Hashimoto
Giugno 7, 2021Fecondazione assistita e problemi alla tiroide
Giugno 7, 2021La termoablazione dei noduli tiroidei è una procedura ambulatoriale utilizzata da alcuni anni per ottenere una significativa riduzione volumetrica dei noduli tiroidei benigni. I noduli tiroidei come è noto, sono frequenti soprattutto nel sesso femminile. Sono più spesso di piccole-medie dimensioni e benigni, non provocando dunque alcun disturbo soggettivo al paziente che ne è portatore. In alcuni casi, questi noduli vanno incontro ad un progressivo incremento dimensionale che determina disturbi di compressione locale o inestetismi del collo.
Fino a qualche anno fa l’unica opzione percorribile per questi voluminosi noduli benigni era rappresentata dall’intervento chirurgico, procedura che sebbene in una piccola percentuale di casi risulta gravata da complicanze (ipoparatiroidismo e lesione del nervo laringeo ricorrente) e necessita di terapia sostitutiva permanente con Levotiroxina. Da qualche anno esiste una alternativa che è appunto rappresentata dalla termoablazione, in particolare, ablazione laser e radiofrequenza. Questa procedura non necessita di ricovero, è meno costosa rispetto all’intervento chirurgico, è raramente gravata da complicanze e necessita solo di sedazione e di anestesia locale.
La procedura consiste nell’introdurre sotto guida ecografica un ago all’interno del nodulo, dalla cui estremità viene emesso del calore (indotto appunto da energia laser o radiofrequenza) che induce una necrosi coagulativa del nodulo stesso e ne determina progressiva riduzione volumetrica con significativo beneficio dal punto di vista sintomatologico o estetico.
Questa tecnica è in uso presso l’U.O. di Endocrinologia del P.O. “V. Fazzi” di Lecce da luglio 2009 ed ha consentito di trattare nel corso di questi anni più di 500 pazienti.
L’uso della radiofrequenza e del laser per trattare noduli tiroidei benigni e sintomatici è supportata da robuste prove di efficacia e tollerabilità. Entrambe i trattamenti hanno dimostrato una significativa riduzione del volume dei noduli tiroidei associata ad un significativo miglioramento dei sintomi di compressione locale e degli inestetismi del collo. Queste procedure sono ben tollerate con un rischio di complicanze maggiori (lesione del nervo laringeo ricorrente o delle strutture circostanti) inferiore all’1%.
In seguito a uno studio multicentrico italiano, a cui ha partecipato anche l’U.O. di Endocrinologia di Lecce, si è potuto accertare che la termoablazione laser induce una riduzione del volume dei noduli tiroidei clinicamente rilevante e persistente nella maggior parte dei pazienti per almeno 5 anni. L’efficacia tecnica della procedura è associata alla quantità di energia erogata. La ricrescita si verifica in poco più di 1/3 dei pazienti e il ritrattamento in ¼ dei pazienti. I ritrattamenti
Per approfondire si può leggere l’articolo:
www.salentomedico.com
e richiedere bibliografia al dott. Roberto Negro.